VI. — MINORI ARCHITETTI DEL VENETO E DEL CONFINE LOMBARDO S8I
truse, sopra le quali, a interrompere l’aspetto dell’ordine superiore,
corre una gran fascia, e, sulla fascia, rettangoletti di bugnato, e su
di essi l’alto cornicione.
Queste considerazioni sulla fronte del palazzo ci fan supporre che
l’architetto sia un decoratore, quale vediamo essere Francesco Dat-
taro, a cui siam disposti ad attribuire il palazzo Pagliari. Anche nel-
l’interno (figg. 512-515) il decoratore si sovrappone all’architetto, e
tutta quella imponenza architettonica, derivata dalle reggie man-
tovane, che si nota nei due palazzi Pallavicini e Ugolani Dati, vien
meno, per lo studio di accarezzare, di ornare, di variare gli effetti.
Francesco Dattaro lavora alla cappella del Sacramento nel Duomo
(fig. 516), che il Cambi, detto il Bombarda, sovraccarica d’ornati.
Essa ha tanta affinità con l’altra cappella, detta dell’Assunta (1556)
(fig. 517) da farci riconoscere l’opera sontuosa del Dattaro e del
suo socio Cambi. In Duomo è del Dattaro anche l’altare di San Mi-
chele (fig. 518), ove il decoratore si manifesta in ogni parte con i
suoi ornati, i delfinetti, i girali, le ghirlande. Così ci appare il se-
polero Sfrondati (fig. 519) nel Duomo (1550), dove il classicismo è
sovraccarico di palmette, di faci, di ghirlande, di cariatidi, di teste
d’ariete, di zampe leonine, ecc. Esso ci aiuta con i tanti ornamenti
ad attribuire il palazzo Pagliari a Francesco Pizzafuoco.
Di Giuseppe Dattaro, a cui s’aggiunge lo stesso soprannome di
Pizzafuoco, poco sappiamo. Nel 1580 lavorò nel Duomo, collabo-
rando con Francesco, e continuò poi sino al 1604 l’opera sua. Nel 1583
fu chiamato a Guastalla da Ferdinando II Gonzaga, e là forse svolse
la sua attività, a noi misteriosa. 1
1 Bibliografia: Za1st G. B., Notizie istoriche de’ pittori, scultori ed architetti cre-
monesi, Cremona, 1875; SIGNORI ETTORE, Cremona, Ist. it. d’arti grafiche, 1928;
Ip., I monumenti cremonesi dalla decadenza romana alla fine del secolo XVII, Milano,
Tip. degli Ingegneri, 1881; BARONI I., L’opera dei pittori Campi nel Lodigiano (1557-
1594), Cremona, III, 1931; PEROTTI AMELIA, I pittori Campi da Cremona. Milano.
Hoepli, 1932.