VIII.
PELLEGRINO TIBALDI
DA BOLOGNA E PALLE MARCHE IN LOMBARDIA
E GLI ARCHITETTI SUOI SEGUACI E CONTEMPORANEI
A MILANO
PELLEGRINO TIBALDI
1527 — Nasce Pellegrino, figlio di ‘Tibaldo di Cristoforo ‘Tebaldo. L’anno
di nascita, che secondo il Malvasia sarebbe il 1522, è invece accertato
dalla scritta nel quadro della galleria Borghese (Peregrinus ‘Tibaldi
Bonon. Faciebat anno aetatis suse XXI MDXLVIIIT) e dall'atto
di morte. Quanto alla patria, che secondo questa stessa scritta e altri
documenti sembra essere Bologna, sarebbe invece, secondo il Merzario,
il paese di Puria in Valsolda; l’artista, stabilitosi poi in Bologna, vi
avrebbe preso la cittadinanza.
Il padre di Pellegrino era architetto; aveva lavorato nel nuovo
dormitorio e in un chiostro di San Michele in Bosco a Bologna, e nel
monastero dei canonici di San Gregorio in Alega. Fra nato, come ap-
pare dalla sua epigrafe sepolerale, nel 1503, e può quindi riferirsi a lui,
benchè trascritto erroneamente, il diploma di cittadinanza bolognese
in data 14 novembre 1561 pubblicato dal GUALANDI, in cui si paria
di un ‘Tibaldo di Cristoforo Tibaldi Milanese, già da cinquant’anni
venuto ad abitare con la sua famiglia in Bologna.
1547 — Pellegrino ‘Tibaldi viene a Roma, dove attende «a disegnare le
cose più notabili », e dove si trattiene fino al 1550, occupato in varie
pitture. A questi anni si riferisce l’aneddoto ricordato dal MALVASIA:
una sera Ottaviano Mascherino, uscito per diporto fuori di Porta An-
gelica, trovò presso un cespuglio il nostro artista, che disperato di
aver poco lavoro e di non sapersi mai contentare di ciò che faceva,
aveva risoluto di lasciarsi morir di fan e, dal che lo dissuase il Mascherino,
incoraggiandolo e persuadendolo a « darsi all’architettura, come Ppro-