DOMENICO DEL BARBIERE
detto DOMENICO FIORENTINO
1506 circa. — Sua nascita a Firenze.
1540 — Segue il Rosso pittore in Francia, e serve, agli ordini del Rosso
e del Primaticcio, Francesco I a Fontainebleau e nel palazzo di Meudon.
1541 — Aveva dimora a Troyes, ove lavorò per Santo Stefano, St. Nizier,
San Pantaleone e la Cattedrale.
1548 — All’entrata di Enrico II e Caterina de’ Medici in ‘Troyes, egli
eseguì l’apparato di festa.
1550 — Antonietta di Borbone, vedova di Claudio di Guisa, per consa-
crare un mausoleo al consorte, ne chiese il disegno al Primaticcio,
l’esecuzione a Jean Picart, detto le Roux, e a Domenico Fiorentino.
1560 — Intagliò in legno nove statue di divinità per i giardini di Fon-
tainebleau.
1565 — Fece il modello della statua sepolcrale di Enrico II per St. Denis.
T’educazione di questo maestro fiorentino, che passò gran parte
della sua vita in Francia, sembra essersi formata per via del Rustici,
a giudicare dai due bassorilievi nel museo del Louvre, l'uno rappre-
sentante una scena di assedio (fig. 480), l’altro un trionfo (fig. 481).
Nel primo, assai frammentario, si vedono assalitori che tentano
dar la scalata alle mura assediate, gruppi d’armigeri nel primo piano,
difensori in pose eroiche sopra la contrastata fortezza, battaglia di
guerrieri a colpi di lancia e di pugnali. Nel secondo, il vincitore,
Claudio di Guisa, siede sulla carretta trionfale, preceduta e accom-
pagnata da cavalieri sopra focosi cavalli, tra vinti e prigioni, ran-
nicchiati a terra o trascinantisi, con teneri putti, seminudi, chini
a ornare il trionfo dell’eroe, mentre, presso il carro di questo, vicino
alla ruota stellata, una solenne donna discinta porta una mano sul
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