616 II. — RIFLESSI MICHELANGIOLESCHI NELLA SCULTURA
inferiore della cella s’elevano, come nei monumenti del maestro,
un gradino e un alto basamento. Così la composizione del sepolcro
del cardinal di Sant’Angelo trova corrispondenza nei mausolei di
Andrea, e deve essere stata iniziata anche prima della morte di
Antonio Urso vescovo Agiense, perchè la figura di $. Pietro e quella
in alto del Battista son le più prossime ad Andrea che si vedano in
opere del discepolo, e la stessa Madonna lattante nella lunetta è
quanto più di quattrocentesco, di vecchia tradizione, si sia riflesso
nell’arte di Jacopo. Il San Pietro può trovare riscontro con lo stesso
Santo nell’altar Corbinelli in Santo Spirito a Firenze, e il Battista è la
più semplice statuetta che mai sia uscita dalle mani del discepolo
di Andrea. Intorno alla Madonna col Bambino è un’aureola circon-
data da nastri a corridietro indicanti le nuvole, al modo arcaistico:
altro segno dell’antico inizio del monumento. Il Cardinal di Sant’An-
gelo è disposto all’etrusca sul sarcofago, secondo gli esempi di An-
drea, col busto sollevato e la testa cadente all’indietro, come presa
da sonno profondo, e il sarcofago, che poggia su zampe leonine tra
ornati, la targa col titolo del Cardinale (Car. A. Angeli), festoni
nastri, sono ancora alla quattrocentesca. Nella composizione del
mausoleo, Jacopo, dunque, s’attenne strettamente al maestro, e
solo dette più ampio giro all’arco della cella, e sostituì pilastri a co-
lonnine, per accentuar di risalto rilievi e statue. Ma ecco che al se-
polcro del Cardinal di Sant'Angelo dovette aggiungere l’altro dello
zio Urso, vescovo Agiense; e allora modificò il suo disegno, traspor-
tando infuori la parte mediana del basamento, quasi fosse una mensa
d’altare, e su quella collocando il secondo saicofago per distendervi
la figura del vescovo, che viene a formar la base dell’urna sovra-
stante. L’ornamentazione è mutata: i putti con le faci riverse, sulle
facce laterali del basamento, si fanno atticciati; San Paolo opera
di continuatore, ha pieghe trinciate e mosse; $. Martino, d’altra
mano anch'esso, ha qualcosa di michelangiolesco. Questa parte fu
eseguita, dunque, dopo l’altra che abbiamo indicata come più antica,
e probabilmente fu ideata dal Sansovino, negli ultimi anni della
sua dimora in Roma, donde fuggì, lasciando incompiuto il monumento,
cioè senza la statua di $. Paolo, il cimiero con putti sgraziati in-
torno allo stemma e piccoli candelabri fiammanti, a senza il gruppo
movimentato di San Martino, più tardi aggiunti.