Full text: La scultura del Cinquecento (10, Parte 2)

748 III. — DIFFUSIONE DELLA SCULTURA VENEZIANA NELLE MARCHE 
Tarquinio Jacometti, la porta della basilica iniziata da Antonio Cal- 
cagni, fece la statua in bronzo di San Gaudenzio, in origine statua 
onoraria di Paolo V_ Borghese, sviluppando un modelletto fatto da 
Niccolò Cordieri, detto il Franzosino. Si vede nella piazza di Ri- 
mini, in atto di benedizione, che par di minaccia; ma il Santo, ov- 
vero il Pontefice, siede spontaneamente, senza pretese, nonostante 
la gran mitra che gli calca sul capo invece del triregno di prima, 
e le aquile e i draghi che formano i braccioli della cattedra pontificale. 
Contemporaneamente, il Sebastiani compiva in istucco la Ma- 
donna del Pianto per la chiesa di questo titolo a Fermo, opera di 
scarsa importanza, come la materia di cartapesta su cui è stampata, 
e l’altra di San Giovanni nella cattedrale di Ripatransone, or guasta 
per il peso degli ori votivi che la ricoprono e per le settecentesche 
decorazioni. 
Nell’arte del getto, ove il Sebastiani dovette esser maestro, 
ebbe assistenza da Giovan Battista Vitali recanatese, quando ebbe a 
fondere la statua di Paolo V Borghese. Col cognato ‘Tiburzio Vergelli, 
lavorò il Vitali nella porta della Basilica e nel Fonte Battesimale; ma 
non abbiamo di lui opere che affiorino dalla mescolanza della col- 
laborazione e ne faccian conoscere la particolare valentia.
	        
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