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So- come già si scrisse FIG 23 CADICE ELA SUA RADA
ta nel volume I, che
‘on le nostre repubbliche marinare nel Medioevo seminarono di totti
‘vi tutte le coste del Mediterraneo orientale ed occidentale.
ata Quando il da Ravenna visitò Cadice, vi riscontrò la cinta araba
10, di robusta muratura, ma in varî punti rovinata, sicchè difficilmente
:CO avrebbe salvata la città da un’ardita azione nemica. Altra pianta di
‘he tale cinta [Tav. XI] è riportata dal De Fer, autore del secolo XVIII,
87 il quale certamente la rilevò da disegno più antico, dove le irregola-
‘he rità della cinta, come di solito, venivano esagerate.
ra Il concetto dal quale partì il da Ravenna nel suo progetto fu di
172 attuare rapidamente il completo restauro delle mura esistenti e di
un sbarrare l’ingresso alla rada interna con l’erezione di una robusta
la torre al Porto di Santa Maria a nord-est di Cadice. Di tali lavori si
Da conserva nell’archivio di Simanca °®” un disegno senza firma e senza
le scala, dove si vede il tratto di cinta della città, che chiude l’istmo,
so