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colare ; anzi che sarebbe stata puerile, inutile, im.
possibile in pratica, come torno a ripetere. Lo stes-
so Erodiano ; se lo esaminiamo bene , la escluderà.
Egli poco prima ha parlato di un uomo introdotto
nell’ Arena per combattere. Di questo nessuno po-
trebbe mai figurarsi , nè voi lo chiedete, che s’in-
tenda venuto fuori da quei sotterranei; ma bensì da
una porta , o portico sotterraneo ia piano, ossia ori-
zontalmente ; e comunque vogliate. chiamarlo , da un
ipogeo. Altrettanto dobbiamo intendere di quei 100.
leoni, che sieno entrati per le stesse porte; non fa-
cendovi Erodiano alcuna distinzione. Lo stesso fatto
storico viene riferito quasi colle stesse parole da Am-
miano Marcellino (a), il quale non solo non inten-
de parlare di quelli vostri sotterranei perpendicolari ;
ma pare sia chiaro, ch’ ei supponga il modo solito d’in-
gresso dal circondario dell’ Arena, per cui tutte ad
un tempo vi furono introdotte le fiere: Ut enim ille
( Commodus ), guia perimere iaculis plurimas feras
spectante populo, et centum leones in Amphithea-
trali circulo simul emissos telorum vario genere nul-
lo geminato vulnere contruncavit , ultra hominem
exsultavit. Le parole, e il sentimento degli scritto-
ri , sono sempre state le stesse , parlandosi d’ingresso
d’uomini , e di fiere negli Anfiteatri , e nei Circhi, tan-
to di Roma, che di fuori, come fatto per le por-
te. Per esempio, Plauto (b) fa entrare i lepri per la
porta : Ex porta ludis quum emissw est lepus. Ne-
gli atti del martirio di S. Policarpo (c): Cum Are-
(a) Lib. 31. cap. 10. : Imperoccchè come colui era avvezzo ad ammaz-
zare con dardi moltissime fiere in presenza del popolo, fino a 100. leo-
ni nell’ Anfiteatro, mandati fuori tutti in una volta ; e gli ammazzava
con dardi di varie forme, senza mai replicare un colpo sulla stessa
fiera, per cui si lasciava trasportar da gioja sopra ogni credere.
Î In Persa act. 8. sc. 38. v. 31.
c) Apud Ruinart Acta Mart. sinc. pag. 29. n. 9. edit. Veron. 1931.