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litanorum frangit insolentiam Ba caudarum . Mox nonnullos
rum invidia perurgente , ad Vrbem Romam sacra praece
piione revocatur . Si noti in questo elogio lo stile stes-
so della Lapide . Se poi Merobaude fosse Spagzolo, co-
me hanno pensato il P. Sirmondo (a). e il ch. Masdeu (b);
lo esaminerò a suo tempo nella steria dell’ intero Foro.
FE’ molto probabile , clrei fosse figlio , o nipote, dell’ altro
Flavio Merobaude , stato console nel 377., e nel 383-
tutto nelle buone grazie dell’ Imperatore Graziano , e
dopo di lui in di lui odio , perchè troppo fedele ai suoi
doveri, fattosi dare la morte da sè medesimo , per ordine
del Tiranno u«urpatore Massimo (c) - L’ età conviene ad
ambidue; e il pregio, che si rileva nella Iscrizione, di
antica nobiltà, ANTIQVAE NOBILITATIS , ben corri.
sponde all’ elogio, che del primo ci ha lasciato seritto
Latirio Pacato nel Panegirico all’ Imperatore Teodosio ,
vindice di Graziano (d): Quod si cui ille, Maximus, pro
caeteris sceleribus suis minus crudelis fuisse videtur; ve-
sirum is, westrum , Vallio triumpbalis , et trabeate Mero
baudes ,recordetur interitum, quorum alter , posi amplissimos
magistratus , et purpuras Consulares , et contracium intra
unam domum quemdam bonorum Senatum , vita sese abdi-
care compulsus est. 1l Tillemont (e) peraltro dice , potersi
argomentare dal nome , ch’ ei fosse piuttosto Francese; ©
che se era parente dell’Imperatore Valentiniano, come asse-
risce Sesto Aurelio Vittore (f); lo sarà stato, per ave-
re tolta in moglie qualche Romara, parente dell Impera-
trice Giustina, moglie dello stesso Valentiniano .
5. Impariamo dalla Lapide , ch’ egli portava il preno-
me stesso Flavio ; prenome, che assumevano per OnOre o
e ambizione, dopo Vespasiano della Gente Flavia, e molto
più dovo Costantino il grande, che pure lo assunse (8) » Im-
(a) 44 Sidon. Carm. 9. vers. 297. (b) Hist. crit. de Espana,
ton. 2. lib. 3. num. 193. 2. pag. 322. (e) Tillemont Hist. des Imp:
etc. Gratien art. 29. (d) Cap.47. (e) Loc. cit. art, 2 (£) Epit.
sap. 45. (2) Tillemont loc, cit. art. 20: