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letto TANTIS OPISVS : TANTIS RVDERIBVS un al.
tro, ben confutato dal Fabretti , perchè non era quì luo-
go di ruderi, o calcinacci , in terreno vergine: TANTIS
EX COLLIBVS legge il P. Donati (a)» dopo il Boissar=
do (b): in altro manoscritto Chigiano (c) si ha TANTIS
VIRIBVS: tutte assurdità . Il Mazochi nella sua prima
stampa (d) stimò meglio non portare alcuna lezione, e
neppur parlare della lacuna. Il vero senso stesso giustifica
TANTIS OPERIRVS ; vale a dire, che l’altezza della
Colonna fa conoscere, quanta altezza del Monte Quiri-
nale { che veniva quasi a congiungersi col Capitolino ),
siasi dovuta portar via; e quanto spazio siasi dovuto. rica-
vare , per dar luogo a opere, ossiano fabbriche , tanto este-
se, e magnifiche: Foro colla Colonna, Basilica con avan-
ti Ja statua equestre gigantesca di Traiano in bronzo do-
rato, e il Tempio con Biblioteca. Dentro le mura della
città , che correvano allora dall’uno all’altro Colle, non
vi era uno spazie bastante, per avvicinare questo Foro
grandissimo, e di nuova idea, come si è trovato, coi suoi
annessi , a quelli di Nerva, di Cesare , e di Augusto:
e però fu tagliata quella prolungazione del Monte Qui-
rinale; e le mura trasportate verso S. Maria in Via lata.
9. Fra le Iscrizioni scoperte nei secoli passati , ag-
giugnerò in fine quella sopra accennata di Flavio Peregri.
no Saturnino 3; perchè giova ad illustrare le due riportate
di Foca , e di Merobaude. Saturnino, secondo i com-
puti del P. Corsini, esercitò la Prefettura di Roma circa
l’anno ger., sotto gl’ Imperatori Arcadio, e Onorio, fi-
gli del gran Teodosio, detti quì aeterni Principes , i qua
li lo premiarono colla statua di metallo dorato , di cui
parla Pl’ Epierafe e.
Roma, lib. 2. cap. 24. edit. 3. 1665. pag. 197. (a) Loc. cit.
(b) Antig. ton. 3. pag. 118. (Cc) Segn. 1. VI. 203. pag.16. ?.
(4) Loc, cit. pag. 1X. è.