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delle linee . Eccola quì per confronto con quella è 
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che ho fatto più volte l’Iscri- 
zione con quella parola , non 
ho avvertito, che mancava nel 
marmo » su quella supposizio- 
ne; correndo la buona fede di 
quel benemerito Antiguario 
canto malmenato generalmen- 
te, e spesso a terto, dai cri- 
tici: e in confronto dell’altra 
ora serve a giustificarlo presso 
chi non vede quella parola nel 
marmo originale. Amendue le 
Lapidi molto più giovano a 
non ‘far titubare con tanta fa- 
cilità sulla di lui buona fede , 
e accuratezza nel riportare le 
Iscrizioni. Il tenore della no 
stra prima, giacchè la secon- 
da il Ligorio non potè veder- 
la, tutto insieme avea persua- 
to Monsig. G. Marini a tener- 
la per sincerissima > non ostan- 
re la comune diffidenza ver lau. 
tore . La nostra fortuna è sta 
ta > di ritrovare l’originale al 
suo luogo ; per sapere in tal 
modo, che appartiene all’ An- 
fceatro Flavio 5; perchè nel ti- 
cavare la copia dal manoscritto 
del Ligorio non si era avverti» 
to di notarlo , e comunicarlo al 
Muratori, cui dobbiamo la pri- 
ma stampa della Lapide , Vi so= 
no per altro degli errori nella 
copia del Ligorio. Intorno ai 
di lui mss. gia ia Roma, e ale 
trove, e alla di lui dubbia fe- 
de >» ha scritte più cose di al- 
tri > Cristoforo Sassi ( Saxius) 
Scholia l:terario-critica ad L. A. 
Muratorii Novum thesaurum in- 
scriptionum . Acta literaria So- 
cietatis Rheno-traiectinae , tom. 1. 
pag. 16. segg.. Lugd. Bat. 1793- 
in 8. Altrove parlerò di lui più 
a lunoo -