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E’ poi da pedante vero, ignorante ( insegnandoci anche l’ Ia
taliano voi , che sapete scrivere in Mozarabo ), il dire , che
v4 scritto commessura > ‘on ‘commissura , contraddire» non con-
zradire 3 ancor più dà ignorante, il ‘confonderè le parole rara
re > € raschiare 5 ‘e ‘non sapere » ‘che volla seconda si spie
ga un’ azione, che toglie una immondezza, o leggera Superfi-
cie di una cosa: in arte comune si rara una Lapide quando
si scarpella . Avvezzo’, come foste sempre a tisar con Z.ogici ,
non con artisti > ignoràte» che con questi il sublime vostra
linguaggio ortografico non è opportuno: che non lo hanno co-
nosciuto il Serlio» il Palladio» lo Scamozzi , non Vitruvio stes.
so, ‘di cui avvertì lo Scioppio (a): Vitrurvius orationem peregri-
nitate y ‘et plebitate infuscat © a? peregrinitatem excusat , immo tri
perat arguinenti novitas, Quod ex Graecis pene bmnia fontibus hà ua
rienda : plebitas > ut cum Catone loquar , ipsi necessaria , et sine
vitio > quod plebeiorum manibus > ‘et lingua uti ‘cogatur Archite-
etus: quid? ‘quod plebs vaepe de rebus ‘quetidiano opere sibi cò
gnitis magis proprie, pureque ( praesertim optimo illo seculo ) los
quatur » guarn in schola philelogus . | .
;. Oca cominciamo ad entrare în materia erudita da ve.
ro per la persona di Basilio. Voi lo chiamate sempre, e sem-
plicemente Decio, ed io Basilio perchè quì voi ignorate ciò,
che tutti sanno; cioè, che le. persone, le quali portavano tre,
o. quattro nomi, e anche più > he’secoli bassi specialmente)
che più ne abbondavano , avevano l’ultimo per il loto proprio:
gli altri erano predomi > nomi del padre , dell’ avo , della fa.
miglia, o di àltrî aderenti. Sentite per tutti, se non volesté
fidarvi della Grammatica Latina di Portoreale >» il PD. Sirmon-
do {b) Gesuita, apperò mezzo vostro, Seguirato dall’ altro vo.
stro cosocio il lodato P. Wilthemio (e) > dal Murarori (d) » é
generalmente dà tutti: De nominiburs mediae aetatis iam praefa-
ti ad Ennodium sumus , et Romae post eversam Rempublicam, et
in proyinciis. morem odtinuisse, ut cum multis fere nominibus nos
biliores uterentur; PROPRIUM tamen unum cuique nomen esset
quod POSTREMUM SEMPER èollovaretur .... Maneat ergo, ‘in-
ferioris aevi hominibur PROFRIUM NOMEN ii fuisse 3 quod
ULTIMUM. Questa norizia sola >se l’aveste saputa, avreba
be bastato, per. non farvi scegliere fra i varj Consoli» ché sì
chiamàrono propriamente Deciò + secondo voi > il Decio dell’
(a) To. Georg. Walch. Hist 3. Paris. 1652.
erit. ling. lat. cap. 1. $. 12. p.58. (c) Loc. cit. pag, 5. seg. 107.
Coloniae 1734. (d) Antig. Ital. med. aevi »
(b) Notae ad Sidon. praef. pag. Dissert. 41. princ. tom. 3. col.717.
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