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di nei Teatri . Tu procul a tui cultu ludicra: artes remevisti. Ses
tia ergo te carmina, honorgue annalium > non haec brevis, et pu-
denda praedicatio-eelit. Mi lusingo, che alla scoperta » con sor-
presa gioviale, applau\lirebbero il Quadrio, e il Tiraboschi, da
voi citati sì male a proposito » più docili di voî, come fu questo
èol cav. Bianconi per Chinelio Celso (a), se vivessero a questi
giorni , senza teimerne lo }macco , che sarà tutto a onor Vostro;
siccome voglio, che ad onor vostro sia pure la bella, fedelissima
traduzione del carme, che ci avere regalata; incontro alla quale,
come ci avete fatto delle altre cose, non vi siete compiaciu-
to di apporre l’originale testo latino; non già perchè vi man
casse lo spazio della cartà, restata anzi vuota; o che una leg-
ge ve lo impedisse , che non ce n’è alcuna su questo argomen-
to; e modo letterario; ma forse per far vedere , che anche voi
pòeta , e che ha dati precetti sopra l’aiîte poctica, sapete pro-
(1) Bianconi Lettere sopra 4.
Cornelio Celso al celebre abate
Girolamo Tiraboschi. Roma 1779.
in 8. În fine vi è la Lettera re
sponsiva del ch. Tiraboschi, în
cui dice al cav. Bianconi, avete
vinto; ragionando , convenendo,
è ringraziando coi termini più
obbligantî. Ivi sul fine sono pa-
role rimarchevoli per voi, sig
ab. Masdeu împetuosissimo , €
inesorabile, giacchè l’uomo chia
rissimo, e tanto benemerito del.
la Letteratura Italiana , viene
quì lodato da voi, ed era vostro
confratello 5 per farvî un dovere
di appropriarvele : Pochi sono gli
autori, quali allor quando si odon
dire; Voi avete errato, non si re
sentano: tosto , e non gridino all
armi ! To mi lusingo di’ non esser
tra questi; e sarò sempre pronto a
cedere quando mi si mostri 5 ch’ ia
sia caduto in errore. Dalle miîe
parole surriferite costa, che nep-
pure vi ho detto così bruscamen-
te , avete errato, in proposito di
Merobaude; dopo che voi già
mi avevate insultato scioccamen-
te nelle vostre Riflessioni pacif
che sul Colosseo . È voi non so-
lo avete gridato all’ armi , come
incitato da me , dîte voi; ma
volete farmi una guerra vitalizia,
plebea ; bellum sociale 5 et servi.
le 3 e ripassare la mia vita lette-
raria di 30. annî , a furia di erro»
ri îimperdonabili , dî sconnessio-
ni , di stravaganze, di fanciulk
tagîniî, di villanie eterogenee»
che vi disonorano ; come ho co-
minciato a dimostrarvi. Quanto
siete diverso dai vostri confratel«
li , dalla loro educazione ; e ge-
nera}lmente fuori del Galateo de-
gli uomini grandi l Ciò Vi sia
detto ,» non per raccomandarmi
alla vostra pietà 3 ma per avver-
rirvi , che anche in questa ma-
niera vostra di pensare , e di
agire non vedo quella Logica,
che tanto predicate. Se vi ren-
do pan per focaccia » impura tibi 5
assicurandovi, che , come Ci-
cerone ad Attic. lib.2. epist.7.
mira sum alacritate ad litiganduma
gue"
gut ia
ag po
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pe
MRO,
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