ia di mile N”
sie
Sme
te obligo dia
itor prfimg
lare è ne
” Canologia, fo
nile ape
ione;
tom ario
iti Mie
Sco la sona
actor, sui
“e più ny
’ disnitote »
Oi med;
tè simile i
tudo, i quali
sendo le core
c6SSità nell'ergy
‘d inpeczia dl
«A cesso tal
n, De alti dio
2 spedito alt
“i aceltadeiali
‘Notre go uil
serie , desidero È
stovindo chel
une e orde, i
di scota verso
paco Seri, è
- piccolo volume
diam doloro
ser ocni modo;
motiso di sde
la; quando f
menti , NEW
e & alla cana
“izgopolinicina
E poi perte
2 quali are siii
se sì fa lm ©
quoto qicabil
nor, den
) 83 (
vihò » Pregiatissimo , ‘tortesissimo ‘eccetèrà: Non è questà unà fi
nissima ironia appresa: alle scuole di Socrate ? Rifruga acuta«
mente ogni vostra paroluzza e locuzione , per esempio il ter-
no male sonante» l'alternativa che non cammina , per trarne la fa
cezia del Lotto >» e del duetto musicale. Chi non riconosce quì
il sale di Plauto o di Terenzio ? Vi figura or come un fan-
ciullo che fa a gatta ciéca > Ora tormentato dal mal di pietra
letterario» quando pestar l’acqua nel mortaio > e quando messo il
piè sur un piuolo >» tombolarne a basso al menom’urto, e in al«
tri simili atteggiamenti ridicoli; e non riunisce adunque tutte
le piacevolezze di quanti v’ebber mai satiri urbani e dilica.
ri è S’uom dicesse > che ad ora ad ora son le sue: scede insul.
se e fan recere > come le mosche culaje » la tisica aringa affu-
micata, le sassate converse in saporiti zuccherini eccetera, IMmOostre-
rebbe di non aver conversato mai con le muse, € nè anco con
le berte che son fantesche’ delle muse. E sì pure non sono in
giurie vomitare per ‘mal talento » ma di nuovo conio graziosi
tà, le menzogne o imposture, con cui intenzioni non lodevo-
li e surtterfugj vi: attribuisce > e le. parole vi corrompe e vi
fa dire il rovescio di quel che diceste; a cagion d’esempio che
esame dell’ età di Basilio rimetteste ad altro tempo per istri
garvi con onore dagl’ impacci cronologici 3 che collocaste nel are
no Christi 112. la data della iscrizione della. colonna Traiana;
che avete deciso da oracolo » che il celebre Merobaude della
iscrizione vuolsi credere Romano , ed in caso di essere. Spagnuo-
lo , nen sarebbe che un poetastro autore di pochi e cattivi versi
de Christo. Ot un uomo che si affida in siffatte. armi non ap-
palesa la sua debolezza? Le villanie non sono segnale del di-
fetto di salde ragioni?
Il sig. Masdeu », innanzi a tutto » offese la buona morale
oltraggiando sconciamente chi mai nol menzionò se non con
elogio : e saprei volentieri da lui » il cambiare calci. e morsi
a blandimenti di'qual bestia sia proprio. Appresso , pecca con-
tro Sl decoro e le convenienze della letteratura 3 onde si chian
ma sopra il giust’ odio di quanti ci vivono letterati dabbene
e da molto » c'hanno ancora în pregio gentilezza ' e cortesia .
Ma lasciando tutto questo 3 con quanta facilità i dileggi le iro-
nie le ingiurie se gli ponno rimbeccare , senza mutarne pur
verbo è Non io ciò farei » che troppo al mio naso putirebbo-
no, riempiendone le mie carte. Non lascerei bensì di berteg.
giarlo alla mia foggia » che forse gli saria savor di forte agru-
me : ricordo ancora gl’ insegnamenti del Predella > di Ser Fe-
docco e di simiglianti » com’abbiasi a fare perchè qual dà asi-
no in parete tal riceva e peggio.