Patsniana
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296 DEGLI SCRITTORI VERONESI
principati. Agoftino Nifo affermava, che
il Bordoni padre di Giulio fu detto dalla
Scala, perchè così chiamavafi il fito, ove
dimorò in Venezia; tanto leggefi nella rac-
colta intitolata Thu4244. Si applicò Giulio
alquanto tardi alla Medicina : nel diploma
del fuo Dottorato , cavato fuori dagli av-
verfarj di Giufeppe fuo figliuolo, e ftam-
ato poì anche da lui fteflo, vien chiama-
to Iulius Cefar Bordonus filius egregit viri do-
mini BenediCti civis Veronenfis . Egli non fu
alla guerra mai, nè in Corte di Maffimi-
liano, e tutte quefte frottole venir da me-
ra impoftura, ben’ avvertì il Patino: ma
rimettendocia quanto lo Scioppio, e Adria-
no Valefio dopo più altri ne fcriffero, dire-
mo folamente, come dopo qualche tempo
Giulio pafsò in Agen Città della Guienna
in Francia, della quale il Mireo 1° ha cre-
duto nativo , e quivi prefe moglie . In
Agen fu, dove il noftro Giulio diventò
Scaligero, e dove cominciò a fpacciar mi-
litari imprefe, ed affinità Reali, ed a pro-
feffar , che Bordone non foffe cognome
ma Feudo, e doveflfe diri Burden. Morì
nel 1558, e di floridiffima vecchiezza fiha
teltimonio in fua lettera ( per tale alme-
no da Giufeppe data fuori ) che fi vede
tra quelle di Lipfio. Gran maraviglie vi fi
narrano della fua memoria , e franchezza
di
AL Ali
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