298 =DEGLISCRITTORI VERONESI
je fue imprefe:
Garzone ancor fu Adige più volte
Del fangue de” nemici il fiume tinfe .
Imparò la milizia da fanciullo fotto lr Al-
viano. Prefe Genova in favor della parte
Franzefe, cui fu fempre dedito. Coftan-
za Rangona fua moglie gli partorì in Vero-
na il fuo primogenito, e per la nafcita di
lui abbiamo un epigramma del Fracafto-
ro, e tre capitoli del Bandello intitolati le
tre Parche. Dice nel primo:
L’ Adige chiaro corfe, e în ogni loco
Riveftìè Flora i colli , e le campagne,
E Garda cominciò far nuovo gioco .
Servì a quefti Signori il fudetto Bandello,
che però ne’ Proemj delle fue Novelle,
ftampate in Lucca nel 1554, molto parla
di Verona, e di Veronefi; il che non ap-
parifce nella riftampa fattane in Venezia
nel 1566, effendone ftati tronchi i Proemj
tutti, ch» erano il meglio .Una quarta Par-
tene fu ancheimpreffa in Lione. Il nome di
quefto Poeta, che nell’opere nonusò mai, fu
Matteo, comes’ impara da certo Sonetto,
di cui altrove farem menzione . Ora, che all*
iftefa Cafa foffe accetto, ed ufo in effa di
praticare il noftro Scaligero, 0 fia Bordoni,
ricavo dal Proemio della Novella 29 nella
Parte terza; perchè vi fi fa menzione di
difpute, avute da lui col Maeftro del Sig.
Ettor