30x DEGLI SCRITTORI VERONESI
vi fi mantenne fenza contrafto alcuno fino
all'effer ceduta al Vefcovo di Trento dopo
la lega di Cambrai. Afferma , che Bene-
detto fuo nonno fu fatto Governator di Ve-
rona, quafi Verona, e le fue memorie non
fi trovafler più. Afferma nell’ Epittola, e
nella Confutazione, che fuo padre imparò
Gramatica da Giovanni Giocondo, ch’era
lor domeltico, e che fi fece poî France[ca-
no. Giulio ancora nelle Efercitazioni diffe,
che Giocondo fuo maeftro fu fommo Teo-
logo Scotiftico: con che fanno vedere che
nè pure il conobbero, mentt” ei fu Do-
menicano, come fi è già dimoftrato . La-
{cio le molte e imbrogliate novelle , ch°
ci racconta per far fuo padre di Medico fol.
dato; ma per convalidare ciò che narra de-
oli antenati, cita opere d’ autori Verone-
fi, quali dovrebbero efler da noi in quefto
libro mentovate , fe non foffero mere figlie
della fua immaginativa. Sopra tutti citafi:
{peffo Paolo Emilio, afferendo che nel No-
rico, dov’ ei non fu mai,trovò Annali del.
la Cafa Scaligera, e che dalla lingua Te-
defca, ch’ ei non feppe, gli traduffe in La-
tino. Ma quefti Annalinon fi è mai trova-
to chi gli vedefle, e Giufeppe fieflo poco
coftante nelle Annotazioni a Catullo non
Annali, ma gli avea chiamati Iftoria in
quattro libri diftinta. Nomina ancora «Ce-
fare