382 DEGLI SCRITTORI VERONESI
fuoi Trattati medici in numero di venti-
tre. Antonio Caroto fcrifle de fecanda ve-
na in Hydrope. Gio: Battifta Confalonie-
ri della natura del vino, e dell'eternità del
mondo: morì in Montagnana nel 1537. il
fuo epitaffio è nella raccolta de» monumen-
ti Padovani del Salamoni.
Paolo Giuliari trattò in breve della le-
pra, delle ferite nel capo, e fece fopra Ip-
pocrate del vitto ne’ mali acuti: trasferì an-
cora dal Greco il comento di Galeno fopra
l’iftefs’ opera.
Biagio Peccana lafciò molti fcritti d’ A-
ftrologia, e Medicina, come riferifce il
Chiocco; e molti ne lafciò il Vico, per at-
teftazione d’ Adriano Valerini: 12 qual par-
te non fi leggono i dotti fcritti di Tomafo da
Vico nuovo Efculapio?
Nicolò Marogna mife in chiaro quanto
Diofcoride, e Plinio infegnarono dell’ A-
momo : ftampato in Bafilea : fu poi tra--
dotto da Francefco Pona. Giovan Antonio
Turco trattò de principiis nature . Verone
1576. Leffe la Filofofia di Platone nell’
Accademia Filarmonica . Lafciò Proble-
mi, Confulti, e Quiftioni Teologiche per
teftimonio del Chiocco.
Gerolamo Riva dettò un Ragionamen-
to intorno al.tempo del parto. Pietro Mai-
niardi intorno, al morbo Gallico . Vittorio
Alga-