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Lisro Primo. 49
to Poeta difcendente, Emilio Macro Giu-
rifconfulto, che fiorì fotto Severo. Aleffan-
dro, e in materia legale più libri compofe.
Indizio ancor più forte abbiamo di giudicar
Veronefe Senzio Augurino, Poeta, che
fiorì fotto Traiano, e fu amiciffimo di Pli-
nio giuniore; poichè in un fuo epigramma,
riportato dallo fteffo Plinio, %0, diffe , 4/o
verfi corti dell iftefo genere, che usò il mio Ca-
v. Pha. Ep.
‘7. l.4. qui
° bus eg mens
tullo, e Calvo, e gli antichi. Il meus di per- Cammi ee
fona già gran tempo morta fuol preflo i La-
tini indicare l’iteffa patria; e la gente Sen-
zia fi recita dal Panvinio tra quelle, che fi eb-
bero in Verona. Potrebb'eglitrarfi qualche
indizio anche per Calvo Orator famofo, ben-
chè di piccoliffima corporatura, rammen-
tato da Seneca più volte, e di cuidice, co-
me contraftò affai tempo, benchè ingiufta-
mente, il principato dell’eloquenza a Cice-
tone? poichè Catullo nominandolo il dice
meus: quum mirifice Vatiniana Meus crimina
Calvus explicafet. Quefto Calvo Oratore fl
fa diverfo da Licinio Calvo Poeta, di cui
abbiamo qualche frammento, e che in quan-
ta riputazion foffe, fi può raccoglier da Gel.
lio. Ma che foffe il medefimo, mi perfua-
de il rifcontro dell’ accennato luogo di Ca-
tullo, che parla dell’Oratore, con altro d°
Ovidio negli Amori, ove nominail Poeta:
C alvus Ga
Î.19.6.9,
cum Calvo, doite Catulle, tuo, Eller ciò In /3.:4%
D qui.