Full text: Contiene Il Trattato in questa seconda edizione accresciuto anche di figure De Gli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese (Parte 4)

   
23 IN 
Lisro Primo. 13 
qualche parte Ia vita dalle Mete, dall’ Obe- 
lifco, dall’ are, colonne , figure, e più altre 
cofe, che in mezo fu la Spina pofavanfi: in 
fatti ne° Giuochi di Cefare fopraccennati 565. 
convenne levar le mete. Non così agevole Ces. 39. 
si i y = ublat e 
riufciva in oltre 1’ aficurarvi il popolo fpet- His 
tatore, onde abbiam da Plinio, come peri- 
colò ne’ Giuochi di Pompeo dagli Elefan. /, 8. e. 7. 
ti, che tentaron fortita: però Cefare volen- 
do poi far 1° ifteffa moftra, fece cavar delle 
foffe intorno. Convenne adunque architet- 
tare un edifizio, che in affai minor giro, 
fenza che gli occhi rimanefsero da veruna 
arte lmpediti, defse luogo a quantità gran- 
diffima di fpettatori, e avendo il campo li- 
bero e aperto, potefse però afficurar facil. 
mente da ogni forte di belve chi ftava in- 
torno. Non fu difficile prenderne idea da’ 
Teatri che in Grecia, e in Roma erano da 
gran tempo in ufo. Si facean quefti fpazio- 
fi, efcoperti, e con'un femicerchio digra- 
di, ne’ quali fedeano in grandiffimo nume. 
ro gli uditori. Facil cofa fu però il penfare, 
che facendo in vece della Scena pofta a rin- 
contro de i gradi, un altro femicerchio di 
efli, e fi raddoppiava il fito a gli fpettatori, 
e fi lafciava in mezo ampio, e libero campo 
al combattimenti. 
La prima volta che fi vedefle di ciò l'ef; 
fetto , fu nel maravigliofo e bizatro fpet- 
tacolo 
    
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
   
   
  
   
	        
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