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go il Cornicione, il quale vniua gli Archi delle
Contrade, e del Teatro , erano ftefe . Si acce-
fero certi inuogli di carte colorate , qui detti ,
{cartocci, che di geminate candele fplédeuano
a ciafcun Balcone delle Cafe conuicine . S'illu-
minarono tutte le fineftre del Palazzo di S. A.
che oltre vn gran numero di fcartocci da can-
dele,erano chiare di due groffe Torcie di bian-
ca cera,per ciafcuna.E ciò nonfolamente fegui
nelle fineftre,che rieftono inftrada,ma in quel-
le anco, che girano intorno al gran Cortile in-
teriore del Palazzo.A tutti quefti lumi dauano
il colmo dellalace molti gabbioni di legno;alti
palmi cinque, e lunghi fei per ciafcuno : 1 quali
nella parte interiore erano foderati d'oro ftri-
dente , per riflettere il lume : e d'ogn'intorno i
vetri commefii collo ftagno , a foggia di fine-
ftre , proteggeuano, € trafimetteuano da efsi la
luce di trè grofle Torcie di bianca cera; con.
tanta ingiuria delle tenebre,e diletto de gli oc-
chi, chel Sole non bauerebbe faputo, col rina-
(cere, che aggiugnere di chiarezza all'aure illu-
‘minate di quell'hore.
Parue ad alcuno;poiche sù quefto punto co-
min-