PESTIVU 47
Gionta l'hora della fefta, accelerata dalla.
moltitudine,e varietà dilettofiffima di tutti gli
Ordini, concorfi a veder queft'apparato ; che»
faporitamente delufe ogni tedio all'efpettazio-
ne; furono accefe primà de gli altri lumi, tutte
le padelle ; quefta volta cbilinaed i e afsicurate
di nuoua, e più preziofa efca per latbce ; che»
doueua renderfirincontraftabile alle violenze»
della pioggia . La quale pero non feguì, ancor-
che il Cielo turbido tutto quel giorno, fi celaf-
fe fotto vn folto velo di nubi: o perfottrarfi c6
effe dal concorrere co lumi della terra; ver-
gognandofi, ch'ella haueffe più ftelle; chi egli
non haueuaraggi: 0 per additare, che doue 1
Serenifsimo Cardinale di Sauoia diffonde fple-
dori,è fuperfluo il raggio d'ognialtraluce. Sde-
gno forfe anco l’acqua, che fi trincierana den-
trole nubi; la pugna col fuocoin quelcampo,,
nel quale altre volte haueua feruito: più tofto
d'incentiuo per antiperiftafi, che d'impedimé-..
to per violenza...
Furono appreflo illuminate tutte le faci fo-
lite delle fineftre,e'de' gabbioni di vetro: e così
refa laria degna di miniftrare alle chiaribime»
glorie”