Le macchine con elettrocalamita trasversale. 85
gneti, e dalla rapidità della rotazione, l’uso ne è pochissimo
esteso.
63. Assai solida e di più facile costruzione è la macchina
Jilngersen nella quale l’indotto, che ha l’anello molto schiac-
ciato (cioè di piccolissimo spessore radiale), è quasi totalmente
circondato dalle facce polari dell’ induttore.
Quest’ induttore, come mostra la figura schematica 55, è
composto di due parti distinte: la esterna 4, a, appartenente
ad un grosso elettromagnete
arcuato, e la interna dd ad
una coppia di elettromagneti
fissi i cui nuclei e le cui spi-
rali son riuniti in modo da
formare due facce polari sole
che sono affacciate omonima-
mente a quelle dell’ induttore
esterno. L’indotto è riunito
al suo asse mediante due dischi di rame, e così può esser messo
in rotazione fra lo spazio anulare dei due sistemi elettroma-
gneti induttori.
La corrente negli induttori stessi può esser mandata o
dall’indotto o da una piccola dinamo ausiliaria. Per concen-
trare il magnetismo nella porzione più utile, 1’ elettromagnete
esterna ha la spirale di spessore crescente verso i poli (fig. 56).
Questa macchina è molto efficace e di uso assai comodo.
Allo stesso tipo appartiene anche la macchina Syruts-
chòrk, che ha l’indotto mobile entro uno spazio anulare co-
stituito da due sistemi induttori distinti.
64. La macchina Giilcher ha l’indotto somigliantissimo
a quello Pacinotti, salvo che ha l’anello assai più schiacciato,
come quello Schuckert, ed è rivestito da poche spirali di
filo assai grosso.
L’induttore (fig. 57) consta di 4 ‘coppie di elettromagneti
a nucleo piatto; le facce polari omonime dei nuclei opposti si
riuniscono due a due formando una specie di scatola entro la