138 Capo quinto.
stato in seguito ad osservazioni pratiche fatte sulla potenza della
macchina, che il Gordon ha dovuto ridurre i rocchetti del-
l'induttore ad essere la metà di quelli di ciascuna corona del-
lindotto; infatti, quando i rocchetti dell’ inducente sono troppo
vicini fra loro, si influenzano reciprocamente in modo che la
potenza della macchina è ridotta in alcuni casi del 30 per cento.
L’induttore è eccitato da una dinamo di Biùrgin ($0)
messa in moto da una forza di 5 cavalli vapore, mentre la mac-
china Gordon è attivata da un motore di 125 cavalli vapore.
La forza elettromotrice fornita fu di 103 volta, in un esperimento
fatto a Londra nel 1883, e la macchina teneva accese 1,400
lampade Swan di 30 Ohm di resistenza ciascuna, inserite in
due circuiti e aggruppate due a due in serie. La resistenza
60 i >
totale delle Swan era così . 0,085 Ohm. La resistenza dei
7
reofori era 0,006 Ohm e quella interna della macchina 0,0075
Ohm, talchè la resistenza totale era circa o,1 Ohm e l’ intensità
N ge 0 o
della corrente fu quindi di i” 1030 ampère. Le determina-
I
F
zioni fotometriche mostrarono che la macchina forniva una luce
di 24 carcel per cavallo vapore.
L’energia elettrica era JE= 103 x 1030 = 106900 volta-
106900
FS = 606 volta-
ampère, e perciò per ogni cavallo vapore
DI)
ampère (28), che equivalgono a ao —0,82; cavalli vapore. Questa
frazionie 0,823 rappresenta dunque l’effetto utile della macchina
Gordon, che è del 13 per cento circa maggiore di quello della
macchina Brush (50).
89. La macchina di sir W. Thomson & Ziani De
Ferranti ha per scopo di eliminare più che è possibile il ri-
scaldamento dell’indotto. Questo è formato da un nastro ondu-
lato di rame (fig. 112) che ha una lunghezza di circa 36 metri,
largo millimetri 12,5, grosso millimetri 2, del peso di chilo-
grammi 8,7 e di 0,266 Ohm leg. di resistenza. Si costruisce