. dopo aver moltiplicato per x onde considerare tutte le spire,
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Capo sesto.
cuito sopra sè stesso), e poi sulle spire adiacenti per l’induzione
reciproca. Sarebbe assai complicato determinare esattamente la
forza elettromotrice così indotta nel circuito mobile; ma è evi-
dente che essa sarà proporzionale (30) all'intensità ? della cor-
rente che circola nelle due metà dell’indotto, e sarà propor-
zionale al numero v dei giri, poichè da questo numero dipende
la rapidità dalle inversioni considerate. Siccome poi tal forza
elettromotrice E, resulta di segno opposto a quella E,, po-
tremo porre:
E,=—pgiv, Ca)
ove p è un fattore indeterminato, che dipende dalla costruzione
della macchina e dalla posizione degli strofinatori.
105. Il fattore p ha un'importanza speciale per ciò che
riguarda la costruzione delle macchine. Supponiamo infatti che
sia assegnata la lunghezza / del filo che deve. formare il circuito
dell’indotto, e cerchiamo se convenga far fare a tal filo un
numero grande o un numero piccolo di giri attorno al nucleo
di ferro, cioè se convenga far piccolo o grosso il diametro del
nucleo. Indichiamo con w il numero delle spire: ciascuna avrà
l i... :
una lunghezza z° Nella determinazione di E, abbiamo a che fare
col potenziale degli elettromagneti fissi su una spira del circuito
mobile, e questo potenziale resulta (eseguendone il calcolo)
approssimativamente proporzionale alla lunghezza della spira,
cioè contiene il fattore SE poichè nel corso dei calcoli suc-
cessivi, per ottenere E, abbiamo dovuto moltiplicare per n,
l’espressione così ottenuta per E, resulta (approssimativamente)
indipendente da n. Invece per determinare E, abbiamo a che
fare col potenziale di una spira su sè stessa e col potenziale
di una spira sulle altre. L’insieme di questi due potenziali
-. I
resulta approssimativamente proporzionale ad + e perciò, anche
n ‘