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Nozioni preliminari. 3
r.° nell'istante in cui cessa la corrente inducente;
2.° se ne diminuisce l’intensità;
3.° se si allontanano i due circuiti uno dall’altro, men-
tre nel primario circola la corrente.
L’intensità della corrente indotta nei casi anzidetti è assai
minore di quella della corrente inducente; si può peraltro au-
mentare avvolgendo a forma di spirale tanto il circuito indu-
cente S quanto l’indotto R, e adoperando le due spirali come si è
indicato dianzi per i circuiti rettilinei, o meglio ancora ponendo
una delle due spirali nell’interno dell’altra (fig. 1 4). In questo
caso l’intensità della corrente indotta aumenta, in generale, col
Ly
numero delle spire dei due rocchetti, perchè ciascuna spira del
circuito inducente agisce nel modo suindicato su ciascuna spira
dell’indotto, e queste singole correnti d’ induzione, essendo tutte
simili, si sommano in una corrente unica più intensa.
8. Quando si adoperano due rocchetti devesi notare un
fenomeno d’induzione che ha luogo nel rocchetto inducente
stesso. All'atto della chiusura della pila la corrente non si pro-
paga istantaneamente in tutte le spire, e quelle non ‘ancora in-
vase dalla corrente si troveranno soggette all’ induzione di quelle
‘
nelle quali la corrente della pila si è già stabilita. L’ effetto di
ciò sarà di produrre nel rocchetto stesso una corrente di dire-
zione contraria a quella della pila, e che si chiama estracor-
rente di chiusura.