172 Capo sesto.
Per determinare il numero di questi giri morti, giova in-
trodurre in calcolo il magnetismo residuo degli elettromagneti
(107) da cui facemmo astrazione per ottenere l’equazione fon-
damentale 29). Questo magnetismo residuo, sul quale si fon-
dano appunto le macchine dinamoelettriche (45), se non ha
importanza quando la macchina è già attivata, è il solo a cui
si deve la corrente iniziale che deve aumentare l'intensità del
campo magnetico circolando nelle spire degli elettromagneti;
poichè se nell’indotto inizialmente non circola corrente, il mo-
mento magnetico
Zi
I «1
da cui tutto dipende l’andamento della macchina, sarebbe nullo
se î fosse uguale a zero.
Sarebbe molto difficile determinare esattamente l’azione del
magnetismo residuo; ma sarà assai facile giungere a resultati
approssimati.
Sia w il momento di tal magnetismo residuo, e cerchiamo
quale dovrebbe essere l’intensità della corrente che, circolando
nell’indotto e negli elettromagneti, sarebbe capace di produrlo.
Indicando con i, tal corrente, dalla formula 12) già citata del
Fròhlich avremmo:
Ai,
purento,
Logi
da cui
2 ‘
fi Le,
A—a
Ammettiamo ora che per tutti i valori di è che son minori di
i, si abbia
My,
e che per quelli maggiori di i, sia invece
di
I+ ai
M=