4 Capo primo.
Analogamente, quando si apre il circuito, la corrente della
pila non cessa ad un tratto, e le spire in cui è cessata dap-
prima si trovano soggette all’ induzione dovuta all’ indebolimento
della corrente primaria nelle altre; la corrente così indotta, che
si dice estracorrente di apertura, ha lo stesso senso della
corrente inducente.
Queste estracorrenti reagiscono evidentemente anche sul
rocchetto indotto.
4. Oltre i fenomeni sopraindicati altri ancora dobbiamo
considerarne, per noi assai più importanti.
Oerstedt aveva osservato un’ azione fra un magnete e una
corrente elettrica, e in seguito a ciò Ampère stabili che un
magnete infinitamente sottile si può considerare come composto
da un sistema di correnti circolari piccolissime, situate in piani
normali all’asse del magnete e tutte circolanti nello stesso senso.
Comunque sia piegato tal magnete infinitamente sottile, la sua
azione esterna dipende unicamente dalla posizione delle sue
estremità, che si dicono poli. Quel sistema di correnti circolari,
piccolissime, che si può sostituire ad un magnete filiforme, è
stato da Ampère chiamato un solenoide. Dalla parte del polo
sud (cioè del polo che si volge al sud) tali correnti, vedute di
faccia, circolano nel senso del movimento delle lancette di un
orologio.
Un magnete cilindrico di dimensioni ordinarie si può rite-
nere costituito da un fascio di solenoidi di varie lunghezze,
facenti capo alla superficie della calamita, e l’insieme dei poli
dei singoli solenoidi dà luogo al magnetismo libero che si ma-
nifesta alla superficie.
È stato poi trovato che per ciò che riguarda la sua azione
esterna, ad una sbarra magnetizzata di forma qualunque si può
sostituire un sistema di correnti chiuse, tutte situate in piani
normali all’asse della sbarra e il cui contorno esterno formi
una superficie uguale a quella del magnete. Questo sistema di
correnti è stato chiamato solenoide elettrodinamico.
5. Il solenoide elettrodinamico che ci rappresenta un ma-