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che
ipo-
Teoria delle macchine dinamo e magnetoelettriche, 129
116. La 3) del Fròhlich vale perciò solamente come
un’ approssimazione per tutte quante le macchine. Ma per gli
usi pratici essa è molto più comoda della 41), e perciò indi-
cheremo come può adoperarsi.
Per servirsi della 3) bisogna anzitutto determinare i va-
lori delle due costanti a e 4 che vi compariscono, e che sono
le costanti caratteristiche della macchina. Quanto alla costante 4
si osservi che se la velocità v di rotazione non è tale da ren-
der maggiore di a il valore dell’ espressione li cioè se non sia
85
R:*
Lei (4)
la i resulterà negativa, ciò che è inammissibile (vedi $ 112),
Perchè dunque la macchina funzioni, occorre che sia verificata
la 4). Indichiamo con v, il valore di v pel quale si ha i=0
cioè poniamo :
3 (5)
“lay
è evidente che v, rappresenta il numero dei giri morti (113)
e, una volta che questi sieno stati determinati sperimentalmente,
resulterà noto anche il valore di 4, che sarà dato da
nU,
09 (6)
Anche dalla teoria del Clausius resultava che v, è pro-
porzionale alla resistenza totale del circuito; ma le due for-
mole 5) e 44) differiscono pel denominatore: nella 44) il nu-
mero # delle spire che formano l’indotto comparisce in p e
nelle altre costanti.
Per determinare d si osservi che dalla 3) si ha:
nVv
— —d
best allo
1
A. SrErANINI, Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettriche.