Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

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192 Capo settimo. 
  
CLasse II. — Macchine in cui i rocchetti si trasportano 
da una regione all’altra di un campo complesso, d’ intensità e 
direzione variabile. 
La massima parte di queste forniscono correnti alternate, 
e ne sono esempio le macchine: Pixii, Clarke, Niaudet, 
Wallace-Farmer, Wilde, Siemens, (a correnti alternate), 
Gordon, De Méritens, ecc. 
CLasse III. —- Macchine munite d’ un conduttore girevole 
in modo da intersecare un numero sempre maggiore di linee di 
forza, mediante lo scorrimento di una parte del conduttore sia 
sul magnete, sia attorno ad esso o ad altra porzione del cir- 
cuito. 
Su questo principio sono state finora costruite le due mac- 
chine unipolari di Siemens e di Voice (99). 
Tutte le macchine fin qui costruite rientrano in una delle 
tre indicate classi, ad eccezione di una affatto singolare che fu 
proposta da Edison, nella quale i rocchetti, anzichè rotare at- 
torno a un asse, ricevono un movimento di va e vieni per mezzo 
di un'enorme forchetta cui son fissati, e che oscilla regolar- 
mente. 
Nella descrizione che abbiamo data, non è stata seguita la 
classificazione del Thomson, ma le varie macchine sono state 
aggruppate in un altro modo, cercando che le descrizioni loro 
riuscissero quanto era possibile coordinate. Così abbiamo veduto 
che le macchine magnetoelettriche e quelle dinamoelettri- 
che, dal punto di vista della loro teoria formano due classi ben 
distinte, e che tanto le une che le altre possono suddividersi in 
quelle a correnti alternate e in quelle a corrente continuamente 
diretta nello stesso senso. 
126. Volendo ora accennare a qualche cosa dei vantaggi 
e degli svantaggi speciali a ciascuna macchina, confronteremo 
prima fra loro le magnetoelettriche e le dinamoelettriche, e ac- 
cenneremo poi quali sono i casi in cui debbano preferirsi le 
une o le altre, sia a corrente continua, sia a correnti alternate. 
Le macchine magnetoelettriche differiscono da quelle di- 
 
	        
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