Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

  
  
  
196 Capo settimo. 
  
128. La teoria che delle dinamoelettriche ha dato il D e- 
prez, fornisce peraltro il mezzo di ottenere dalle macchine 
stesse un’azione costante. 
Si rammenti infatti che nella sua prima porzione (che è 
quella relativa a intensità non troppo grandi della corrente) la 
curva caratteristica si può ritenere come rettilinea (118), c 
che inoltre la forza elettromotrice, a campo magnetico costante, 
aumenta proporzionalmente alla velocità di rotazione (102, 121). 
Se per una velocità v la caratteristica è rappresentata dalla retta 
O' G, per esempio (fig. 125), per una velocità maggiore v' sarà 
quindi rappresentata da un’altra retta O' X tale che sia 
AE:AC::0v:4. 
Ciò stabilito si supponga che attorno agli elettromagneti 
sia avvolta una spirale ausiliaria che sia percorsa da una cor- 
  
Fiporas: 
rente esterna, fornita cioè o da una pila o da un’altra macchina: 
anche senza mandare negli elettromagneti la corrente dell’in- 
dotto, la macchina possiederà allora un campo magnetico, che 
si potrà supporre costante, e sia O H la retta che ne rappre- 
senterebbe la caratteristica. Se poi negli elettromagneti si manda 
anche la corrente dell’indotto, o una sua porzione, è chiaro 
    
    
	        
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