Classificazione e caratteristiche delle macchine elettriche. 197
che la intensità della corrente che si avrà nel circuito esterno
sarà uguale alla somma di quelle che si avrebbero da ciascun
effetto separatamente; quindi la nuova curva caratteristica avrà
tutte le ascisse aumentate di una stessa quantità. Se O O' rap-
presenta l’intensità della corrente che sarebbe dovuta alla sola
azione della corrente fornita agli elettromagneti dall’ indotto, è
chiaro che la caratteristica relativa al caso complesso sarà rap-
presentata dalla retta 0’ G condotta da O' parallelamente ad O HH.
Sia ora O B una retta tale che la tangente dell’ angolo BOX
rappresenti la resistenza interna della macchina: abbiamo visto
che per avere la differenza di potenziali ai serrafili della mac-
china bisogna condurre per O una retta OC tale che la tan-
gente di CO X rappresenti la resistenza totale del circuito: il
segmento M N, compreso sulla perpendicolare ML tra la ca-
ratteristica O'G e la O B, rappresenta tal differenza di potenziali
(120), e si vede dalla fig.125 che questa differenza cangia di
valore al variare della resistenza esterna.
Ma se la velocità di rotazione dell’indotto aumenta o di-
minuisce, allora, per quanto abbiamo sopra rammentato, la ca-
ratteristica O’ G ruoterà attorno ad O'; si supponga che tal velo-
cità divenga qual’è necessaria affinchè la caratteristica stessa
diventi parallela alla retta O B: allora è evidente che il seg-
mento di retta che rappresenta la differenza di potenziali ai
serrafili della macchina (che ora sarebbe CB= O F), si man-
terrà costante qualunque sia la resistenza C OX del circuito
totale.
:La velocità per la quale si verifica questa circostanza si
chiama la velocità critica.
Dalla fig. 125, rappresentando con A la resistenza interna
della macchina, si ha:
DI DI
Rs tangr8 Qdc seta 09
dunque si vede che la velocità critica deve esser tale
che la differenza (O F) di potenziali che si vuole ot-