Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
8 Capo primo. 
  
farle conservare la sua orientazione attuale. Non è stata ancora 
precisata la natura di tal forza, ma ha tutti i caratteri della ela- 
sticità, e si chiama forza coercitiva. Essa è grande per l’ac- 
ciaio, e debole assai, ma mon mai nulla per il ferro dolce; e 
mentre nell’acciaio si oppone alla magnetizzazione, è, naturale 
che, una volta che sia vinta, si opponga pure alla smagnetizza- 
zione. Nel ferro dolce invece le correnti elementari tornano ad 
orientarsi quasi tutte in tutte quante le direzioni, appena che 
cessa la forza direttrice. Se dunque si avvicina un magnete, o 
un solenoide elettrodinamico, ad un cilindro di ferro dolce, que- 
sto acquisterà un magnetismo temporario, cioè presenterà la 
polarità magnetica finchè resterà sotto l’azione della forza ma- 
gnetizzante. Il polo che acquisterà nella parte rivolta verso il 
polo sud del magnete o del solenoide elettrodinamico, sarà un 
polo nord (5, 6). 
Il miglior modo di fare acquistare la proprietà magnetica 
al ferro dolce è quello d’introdurlo in convenienti rocchetti 
percorsi dalla corrente elettrica. Il sistema ‘di un rocchetto e 
di un nucleo di ferro dolce o di un nucleo piegato e di due 
rocchetti con le spirali comunicanti (fig. 4, 5, 6) si chiama elet- 
tromagnete o elettrocalamita. 
  
RISSA: Bios Fig. 6. 
9. Se ritorniamo ora ai fenomeni di induzione magneto- 
elettrica (5), si capirà che si produrranno delle correnti indotte 
ancora più intense, quando invece di avvicinare una calamita 
a un rocchetto ordinario, si avvicini ad un elettromagnete. In- 
fatti la subitanea magnetizzazione del nucleo di ferro dolce 
produrrà lo stesso effetto di una subitanea introduzione di una 
calamita nell’interno del rocchetto; ma le correnti elementari
	        
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