Norme generali per la costruzione delle macchine elettriche. 223
140. Ma si può in generale determinare quale deve esser
la relazione fra la resistenza interna della macchina e quella
del circuito esterno, onde ottenere il massimo effetto utile,
quando la macchina debba fornire la corrente ad un circuito
inerte, nel quale cioè non si producano forze elettromotrici an-
tagoniste.
Supponiamo che l’indotto di una macchina abbia n roc-
chetti, ciascuno dei quali fornisca la forza elettromotrice e ed
abbia la resistenza 7; cerchiamo in qual modo si dovranno riu-
nire i rocchetti per ottenere il massimo effetto utile. È evidente
che se i rocchetti si inseriscono uno dietro l’altro nel medesimo
circuito (per esempio, come nell’anello Pacinotti), se si riu-
niscono cioè, come si dice, in fensione o in serie, la forza elet-
tromotrice totale dell’indotto sarà ne, e la sua resistenza nr. *
Se invece si uniscono parallelamente l’ uno all’altro unendo in-
sieme tutti i poli omonimi, se cioè, come si dice, si uniscono
in quantità, o in derivazione, la forza elettromotrice di tutto
7
7
l’indotto sarà e, e la resistenza sarà uguale a-.
n
Gli n rocchetti si posson dividere in gruppi, riunire in quan-
tità gli elementi di ciascun gruppo, e riunire poi questi gruppi
(ciascuno considerato ora come un solo elemento) in serie. Se
tutti i gruppi son composti di un numero uguale x di rocchetti,
; r
ciascuno avrà una forza elettromotrice e ed una resistenza x?
ai n
e poichè vi saranno — gruppi, la forza elettromotrice totale del-
x
i: ci Dif
l’indotto sarà — e la sua resistenza — —= —. Se dunque il
x .X
«
circuito esterno avrà la resistenza R, per la legge di Ohm (26)
* Ciò vale per le macchine a correnti alternate, perchè in quelle con
indotto Pacinotti e a corrente continua, la forza elettromotrice totale è
ne i nr . . ; - :
Sa la resistenza = (vedi $ 102); ma dal seguito della dimostrazione si
vedrà che il resultato finale si enuncia nello stesso modo in tutti i casi.