Norme generali per la costruzione delle macchine elettriche. 229
R'>R. Ciò è stato verificato in pratica, e tutti i costruttori
dànno all’indotto una resistenza alquanto maggiore di quella
degli elettromagneti. Per determinare con esattezza il rapporto
più opportuno fra R ed R', bisognerebbe conoscere l’espressione
analitica di «.
Supponiamo ora di aggiungere al circuito dell’indotto un
conduttore di resistenza r, cioè quello che si chiama circuito
esterno, e nel quale ha luogo la trasformazione dell’ energia
elettrica in lavoro meccanico, o in lavoro chimico, o in ca-
lore, ecc. In questo conduttore circolerà la corrente i’ come
nell’ indotto, e per la legge di Ohm avremo:
seno E
r+R'°
Fiot. per da 3). fa _G_2):
pet RT, (9)
RO
Se poniamo
y SER ci
I Y + Ra; 23
cioè se la velocità di rotazione sarà
pri 7
san (10)
DARK
dalla 9) si vede che si avrà sempre i = i; cioè con tal velo-
x
‘u
cità si avrà nell’indotto una corrente d’ intensità uguale a quella
che è negli induttori. Dunque la 10) indica la velocità che si
deve dare alla macchina per ottenere una data intensità i, nel
circuito esterno, quando si ponga per «, il valore che ad essa
corrisponde pel caso che la corrente dell’induttore (eccitato se-
paratamente) abbia tale intensità i,.
Se l’induttore è nel circuito stesso dell’indotto, allora bi-
sognerà porre nella 9) i =i, e nel denominatore ad 7 + R'
dovrà sostituirsi r + R + R', che è ora la resistenza totale, ed
aAVremo:
(11)