240 Capo nono.
chè potremo anche scrivere, essendo w una costante:
E\c
egizi
e poichè dalle 2) e 19) si ha
tab
pri dee o
otterremo: .
ce EVc
RE (20)
e questa forma servirà a risolvere un problema importante.
Si sa infatti che la forza di un elettromagnete cresce con
le dimensioni del nucleo di ferro; ma poichè proporzionalmente
a tali dimensioni cresce anche la resistenza del filo che forma
la spirale, si comprende come vi deve essere una relazione fra
la grandezza c del nucleo e lo spessore a del rocchetto onde
ottenere il massimo effetto. Mediante la formola precedente,
supponendovi 4, b, g, costanti, e variabile c, si trova coi soliti
processi del calcolo differenziale che il massimo di M si ha
quando sia
cresigi (21)
cioè quando il diametro del nucleo e lo spessore del rocchetto
abbiano la stessa misura. Soddisfatta questa condizione c = 4,
avremo dunque dalla 2):
bc
d
ò
(e
2
ora la lunghezza complessiva delle due branche del nucleo
si potrà sempre rappresentare in funzione del diametro del nu-
cleo stesso con la formola
EMI, (22)
ed avremo allora
arme
He= gni” (23)
ò
che rappresenta, espressa per il solo diametro c del nucleo, la