Capo nono.
su sè stesso (cfr. 117), e ciò si otterrebbe (92) mettendo fra
ciascuno strato di filo un foglio di lamiera sottile di ferro, che,
formando schermaglio magnetico, impedirebbe la produzione di
quelle correnti parassitarie.
Nelle macchine in cui i diversi rocchetti dell’indotto sono
uniti in serie, è anche utile potere escludere temporariamente
dal circuito quei rocchetti, che, per trovarsi nella regione neutra
del campo, non dinno forza elettromotrice sensibile, come ha
fatto per esempio Brush. nella sua macchina (50). Se invece
i rocchetti sono uniti in quantità, escludendone uno, la resi-
stenza del circuito aumenta; ma in certi casi questo aumento
di resistenza può giovare per evitare un maggior riscaldamento
che sarebbe dovuto alla corrente eccessiva che proverrebbe dagli
altri rocchetti.
Alcuni costruttori, per raffreddare l’indotto ne fanno vuoto
il nucleo di ferro e vi fanno circolare una corrente d’acqua
fredda (45); ma questo ripiego non è raccomandabile altro che
nei casi in cui non si tenga conto del lavoro a ciò necessario,
chè altrimenti non sarebbe punto economico, come non è eco-
nomica la ventilazione che si adopera in altre macchine perchè
aumenta notevolmente la resistenza al moto.
156. L’intensità del campo prodotto da un polo magnetico,
in un punto qualunque dello spazio, è proporzionale alla forza
magnetizzante di quel polo e inversamente proporzionale al
quadrato della distanza di quel punto considerato da quel polo.
Ne segue che per ottenere grande efficacia dalle macchine sarà
necessario far ruotare l’indotto più vicino che è possibile ai
poli dell’induttore, e dare a questi tali forme da circondare
quasi totalmente la spirale del circuito mobile, come si fa nelle
macchine Golfarelli (59), Schuckert (60), Ferrara, ecc.
Tuttavia ciò non è assolutamente vero; perchè quando si
voglia render minima la quantità di lavoro trasformato in ca-
lore sarà utile, come nella macchina Damoiseau-Petitpont
(94), ridurre di molto la regione influenzata dell’anello indotto.
157. Altre parti che richiedono la massima accuratezza
nella costruzione sono i commutatori e gli strofinatori.