Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
I4 Capo primo. 
  
potenza o forza motrice. Il lavoro necessario a vincere la re- 
sistenza sarà fornito dalla potenza, che eseguirà perciò un la- 
voro motore equivalente al lavoro resistente della forza di 
cui avrà vinto l’azione. È facile comprendere che nel prodotto 
che misura il lavoro resistente, lo spazio percorso deve esser 
contato in direzione contraria alla resistenza, mentre in quello 
che esprime il lavoro motore è contato nella direzione della 
forza motrice. 
17. Considerazioni opportune fatte sul modo nel quale av- 
vengono tutti i fenomeni naturali a noi accessibili portano a 
concludere che in un sistema materiale qualunque, purchè sot- 
tratto ad ogni azione esterna, la somma di tutte le energie in 
esso contenute è costante, qualunque sieno le trasformazioni 
per le quali passa il sistema. Questo principio, che è il fonda- 
mento di tutte le scienze fisiche, si dice il principio della con- 
servazione dell’ energia. Ne segue che il lavoro eseguito da 
una forza non si perde mai, ma semplicemente si trasforma, 
comparisce cioè sotto altro aspetto in quantità equivalente. 
18. Consideriamo ora una macchina qualunque. Il lavoro 
motore che ‘essa riceverà dalla forza adoperata per farla agire 
andrà impiegato : 1.° a vincere le resistenze attive, cioè a com- 
piere il lavoro utile, pel quale la macchina è destinata; 2.° a 
vincere le resistenze passive, che consistono principalmente nella 
resistenza del mezzo (acqua o aria) in cui si muove la mac- 
china, e negli attriti, cioè ad eseguire il lavoro perduto; 
3° ad aumentare la propria velocità; 4.° alla produzione di ener- 
gie fisiche, chimiche, ecc. Il lavoro utile insieme al lavoro per- 
duto e a quello impiegato nella produzione di tali energie si 
considera come lavoro resistente; se dunque in una macchina il 
lavoro motore supera il lavoro resistente, il suo moto sarà ac- 
celerato, altrimenti sarà ritardato, od uniforme quando vi sia 
uguaglianza perfetta fra i due lavori. Nel primo istante in cui si 
vuol mettere in moto una macchina è certo che il lavoro mo- 
tore dovrà superare il lavoro resistente, e perciò il moto sarà 
accelerato; ma via via che la velocità della macchina aumenta, 
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