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20 Capo primo.
tenziali. Come in tutte le misure di questo genere, occorre
partire anche qui da un punto fisso, e si è convenuto di pren-
dere come zero relativo il valore che ha il potenziale sul suolo
nel luogo dell’ esperienza.
La teoria e l’esperienza mostrano, che nel passaggio della
elettricità da un corpo a un altro di potenziale diverso, la elet-
tricità positiva si porta dai punti ove il potenziale è più alto
a quelli ove il potenziale è più basso. Si noti che il potenziale
può esser positivo o negativo a seconda della specie di elet-
trizzazione (positiva o negativa) che lo determina. I potenziali
negativi sono quindi sempre minori, nel senso anzidetto, di
quelli positivi.
Tutto ciò vale anche se invece di due corpi distinti si
considerano due punti di uno stesso conduttore; ne segue che
in un conduttore, o in un sistema di conduttori riuniti metal-
licamente fra loro, la elettricità non potrà essere in equilibrio
finchè tutti i punti non sieno allo stesso potenziale. Se dunque
per una causa qualsiasi avviene che due punti di un conduttore
si trovino costantemente a potenziali diversi, fra quei due punti
vi sarà un flusso continuo, 0, come dicesi, una corrente di
elettricità.
Si chiama forza elettromotrice la causa che mantiene
costante la differenza di potenziale fra due punti di un condut-
tore, o di un sistema di conduttori, e si misura con quella stessa
differenza di potenziali, che essa produce. *
Ogni corpo, o combinazione di corpi, che abbia la pro-
prietà di mantenere due suoi punti a potenziali costantemente
diversi, si chiama elettromotore; le pile e tutte le macchine
elettriche ne sono altrettanti esempi. I due punti che hanno tal
proprietà si chiamano poli dell’elemento. Se questi due poli si
riuniscono con un conduttore metallico, o con una serie non
interrotta di conduttori, si determina la corrente elettrica di cui
sopra.
* Alcuni chiamano tensione di una macchina la differenza di potenziali
ai suoi estremi.
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