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Capo primo.
32. Se il sistema inducente è costituito da magneti, per
applicare le formule sopra trovate, basta a quei magneti sosti-
tuire i sistemi di correnti (5) che loro equivalgono e che son
necessari per conferire al campo magnetico le stesse proprietà.
38. Non è qui il luogo d’indicare i metodi coi quali si
misurano la forza elettromotrice, la intensità di una corrente,
la resistenza di un conduttore, ecc.; e per questo rimandiamo
ai trattati di fisica; soltanto osserviamo che nell’eseguire tali
misure per le macchine elettriche, devesi rammentare che sul-
l’ago del galvanometro può avere un’ influenza disturbatrice il
ove €, 0, ds, ds' hanno significati analoghi a quelli che hanno nell’ espres-
sione di M, la quanità W si dice il potenziale elettrodinamico della data cor-
rente I sopra il conduttore s' percorso dall’unità di corrente. Il valore di
W si ottiene facilmente quando sia noto M e si sappia come varia I.
Se ora i due circuiti si spostano l’uno rispetto all’altro, o nel pri-
mario cangia la intensità / della corrente, nel circuito s' verrà indotta una
forza elettromotrice che si dimostra esser determinata da
dW 3
65 IE (0)
ove £ rappresenta il tempo. È facile vedere che la (4) deriva appunto dalla
{c), quando si supponga M costante, cioè fermi e invariabili i due circuiti.
Per la forza elettromotrice media e indotta nel tempo t a partire dal
tempo £, si avrà dal calcolo integrale:
I fio+4
e=3] Edi
to
e sostituendo per E il valore (c) otterremo:
e©—z —
I e W
s o I AZ INSETTI
dia (W1-W) (d)
to
se W! e W'" sono i valori di W alla fine dei tempi &, e tg-4+f respetti-
vamente.
Così, in generale, la forza elettromotrice media che sarà indotta per
una causa qualunque sarà data dalla differenza dei valori che il potenziale 7
avrà al principio e alla fine dell’intervallo di tempo #, divisa per questo
intervallo.