Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
       
   
    
  
  
  
  
  
  
  
  
  
   
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
    
Capo secondo. 
  
  
nel medesimo senso. Ripetendo le considerazioni accennate pre- 
cedentemente, è facile convincersi che in ciascun rocchetto si 
avranno correnti contrarie ad ogni sesta parte di una rivolu- 
zione completa. Ad ogni giro dell'asse si hanno perciò, con 
questa macchina, 12 correnti alternate. Un conveniente com- 
mutatore ab cd situato alla sommità della macchina, permette 
di raccoglier tali correnti e di dirigerle nello stesso senso al 
poli e, f della macchina. 
38. È evidente che l'intensità delle correnti così ottenute 
dipende dalla potenza dei magneti, dalla loro distanza dall’ in- 
dotto, dalla velocità di rotazione, dal numero delle spire di 
ciascun rocchetto, ecc., come avremo occasione di precisare in 
seguito. Avvertiamo intanto che gli effetti ottenuti con la mac- 
china Stohrer furono tanto soddisfacenti, da far concepire la 
speranza di poter combinare gli elementi che determinano l’in- 
tensità della corrente in modo da ottenere effetti potentissimi 
per la illuminazione elettrica e per altre applicazioni indu- 
striali. 
Il Nollet, professore a Bruxelles, inventò nel 1850 una 
disposizione con la quale sperava di ottenere, dalla decompo- 
sizione dell’acqua con la corrente, il gas idrogeno per sosti- 
tuirlo, con vantaggio, nella illuminazione delle città, al gas ot- 
tenuto dalla distillazione del carbon fossile; ma i resultati non 
corrisposero alla sua aspettativa, e dicesi che ne morisse di 
dispiacere. Van Malderen, ingegnere della società belga l’A1- 
liance, fu il depositario del progetto del Nollet; la mac- 
china che da esso fu costruita si chiamò macchina Alliance 
e fu adoperata per molto tempo quasi esclusivamente per la il- 
luminazione elettrica dei fari. Come si costruisce attualmente, 
essa è rappresentata dalla fig. 18. 
Sull’asse di rotazione è fissata una serie di dischi di bronzo, 
col piano normale all'asse, e ciascun disco porta 16 circuiti in- 
dotti in forma di elettromagneti diritti E (fig. 19), paralleli 
allasse di rotazione e distribuiti uniformemente sulla circonfe- 
renza del disco. I magneti che formano il sistema induttore
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.