Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

Le macchine dinamoelettriche. 47 
  
condate da filo grosso di rame, ben isolato, e della lunghezza 
di circa 27 metri per ciascuna. Il filo è avvolto in modo da 
far come una sola spirale e le due estremità c,d fanno capo 
ai due serrafili a, d da dove, mediante gli strofinatori e il com- 
  
Fig. 26. 
mutatore a sistema Clarke (36), comunicano coi capi della elet- 
trocalamita I a cilindro (41). 
Questa piccola macchina serve benissimo per l’accensione 
delle mine, per fare agire degli apparecchi di segnalazione ecc., 
e può muoversi a mano con un volante adattato. Sul principio 
del moto la forza ‘necessaria è piccola; ma/a misura che au- 
menta il magnetismo del nucleo di ferro nell’ elettromagnete, 
le resistenze al moto si fanno via via maggiori, ed è appunto 
l'energia meccanica necessaria a vincerle, che si trasforma in 
energia elettrica (24). 
La-Casa Siemens & Halske, aveva anche costruito 
altre macchine più grandi, a 4 cilindri, che: furono esposte a 
Parigi nel 1867: una grande macchina a due cilindri, comin- 
ciata nel gennaio 1867, non fu peraltro pronta all’epoca del- 
l’ Esposizione. 
45. Una modificazione importante fu introdotta nelle mac- 
chine anzidette dall’ inglese Ladd. 
Cercando di migliorare la macchina Wilde (42), l’assi- 
stente del Ladd fece notare che la forza della macchina era 
aumentata se l’indotto si formava con due spirali, e se si man- 
dava la corrente di una nell’elettromagnete induttore; quella 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
 
	        
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