Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

   
Le macchine dinamoelettriche. 53 
  
da un asse D e possono essere allontanati o avvicinati agli in- 
ducenti mediante una vite pf. Le spirali dei rocchetti H7 H non 
formano un circuito unico, ma ognuna è separata dalle altre. 
Le correnti indotte nel circuito mobile, dopo essere state rad- 
A 
  
Fig.s32, 
drizzate dal commutatore, giungono ad un pezzo isolato, -dal 
quale 6 fili le guidano ai 6 primi capi degli elettromagneti H. 
Gli altri capi, o possono esser condotti direttamente ad un se- 
condo pezzo isolato, dal quale le correnti ritornano unite al 
commutatore passando pel circuito esterno, o son guidate sin- 
golarmente ad altrettanti circuiti esterni separati, e poi al pezzo 
isolato, al circuito principale esterno e al commutatore. 
Anche la macchina Mòhring, quando serve per la gal- 
vanoplastica, è provvista di un interruttore automatico analogo 
a quello di Weston. 
50. La più originale fra le dinamo è la macchina Brush. 
Il suo induttore è formato da due elettromagneti piatti, a ferro 
di cavallo; affacciati coi poli omonimi di contro, e con le fac- 
cie polari provviste di espansioni circolari che delimitano un 
ristretto spazio nel quale si muove l’ indotto. Esso indotto è 
formato da un anello schiacciato, di ghisa, con 8 denti sepa- 
rati da altrettante cavità (fig. 33) destinate a ricevere le spi- 
rali di filo di rame (fig. 34). Le profonde scanalature da cui è 
    
  
  
  
   
   
   
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
   
  
    
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
 
	        
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