Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

   
Le macchine dinamoelettriche. 57 
  
del campo. Il cammino percorso dalla corrente è quindi il se- 
guente (fig. 37): dal serrafili A va successivamente allo spaz- 
zolino Q, al commutatore, alle due coppie di rocchetti unite fra 
loro in quantità, allo spazzolino P, all’elettromagnete induttore, 
allo spazzolino N, alla coppia di rocchetti più attivamente in- 
fluenzata, allo spazzolino M, e al serrafili B. 
In alcuni tipi di macchine Brush il commutatore ha gli 
anelli divisi in 4 parti e anche in tal modo si ottiene di esclu- 
dere dal circuito i rocchetti che non danno corrente, raggiun- 
gendo così un notevole vantaggio col togliere dal circuito una 
resistenza non solo inutile, ma anche nociva pel calore (29) 
cui darebbe origine, e per la diminuzione d’ intensità (26) che 
determinerebbe nella corrente. 
Per rendere il campo magnetico dell’induttore indipen- 
dente dalle variazioni che potessero verificarsi nell’ intensità della 
corrente nel circuito esterno, le 4 branche dell’ elettromagnete 
si ricoprono, in alcune macchine, di un secondo rivestimento di 
filo sottilissimo, i cui capi si riuniscono a quelli della spirale 
ordinaria coi medesimi serrafili, formando un circuito seconda- 
rio; ma di ciò parleremo a suo luogo. 
La costruzione delle macchine Brush è delle più semplici, 
e permette facilmente la riparazione dei guasti che si potessero 
presentare in qualche sua parte. Sono perciò di uso molto esteso 
in America e in Inghilterra e attualmente se ne costruiscono 
di quelle che mantengono accese da 20 a 40 lampade Brush 
intercalate in uno stesso circuito, producendo delle differenze 
di potenziali di quasi 2000 volta. Questa enorme tensione co- 
stituisce del resto un pericolo serio per le persone addette alla 
custodia della macchina, e rende difficoltosa la costruzione delle 
linee elettriche, dovendo farle ben isolate dal suolo. 
Per una delle macchine Brush, atta ad alimentare 16 
lampade, si hanno i dati seguenti tolti da una pubblicazione 
dell’ « Engeneering » del 1881. 
Diametro dell'anello dell’indotto {. . . .. .c. m. 50,8 
» del filo degli 8 rocchetti (n.° 14 B. W. G.) » 0215 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
    
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
   
   
  
  
  
   
	        
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