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20 Della Pratica delle Scene. .
bozzino di colori fcuri ; Di poi nelle piùlontane fi vadano fempre»
tuttauiaraddolcendo, come fi diffe quando fifauellò delicolorire del
Cielo nel medefimo/Cap.5. Sidouerà parimente hauere inconfide.
ratione di non far colorire tutte.lé Cafe di vna medefima tidra; poi,
cheriufcirebbero cofa troppo affettata , ma fe farà pobile fi pinga-
no inmodo, che fiano tutte l’vna differente dall’altra. La Profpet-
tiua di mezo poi deue eflere di colorito più dolce dell’virime Caf,
e nella fine douerà riufcire quafi sfumata , auuertendo quando fe le
darà compimento,di non far diffegnare nelmezodieffa ( come mol
ti fanno) a dirittura delle primé Cafesqualche Tempio,od altro Edi-
ficio tanto grande,e colorito ranto crudo,che rompa fubito la sfuggi
ta con grandiffimo difguitode gli Spettatori, e maflime de gl’inten-
denti di tal profeffione;fi dotierà: ‘per.tanto più tofto finger qualche
Edificio nell’vItima linca-dell’vitime Cafe,ouero lafciarui l’Aere, ac
ciòche la vifta libera ; e fpedita fenza impedimento alcuno ne vada,
che coli Spara più e all'occhio , edi. maggior vaghezzan. è
C ome 53€ vd qua pers HE dine De Ù lune per colorire la Scena» Cap. 1 2.
Ta V AN DO-fi darà principio all abbozzatura del
i ‘colorito della.Scena ; primieramente fi doverà-or-
| dinare doue fi habbiano da potreli-chiari,egli fcu»
ri fecondo il fuo lumen,
OIn quefto fono diuerfe le opinioni. Alcuni vo-
E "dii che fi i pigli il lume in tefta, cioè verfo gli
Spettatori. » Altridallaparte oppolita , cioè dietrola Scena, & altri
dall’vnoidecanti: : Iniquantoalli:primi, che dicono douer spigliarfi
il lumie'in'tefta. «Diciamo che fecofifi farà Ja Scena verrà ad effere
‘tanto chiara vequalidlauata ; che darà pochifimo gufto è chila mi-
rarà, enon difcorneràle partidiefla, come LN à; ‘ballo nella prima»
figura ff pre fcorgores roi
PE.
Seil
MITO