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titudine era scesa a —15°, ma non per questo il Trivio aveva 
guadagnato d’evidenza. Il 24 agosto la latitudine del centro 
essendo diminuita, ormai, a — 6 °, il Trivio perdurava nella 
sua umilissima apparenza dei mesi scorsi: mi parve però 
che cominciasse a guadagnar tono allorché si avvicinava al 
terminatore. Terso la fine di settembre la macchia pareva 
un po’ più scura, ma tuttavia per vederla bene occorreva 
aspettare un paio d’ore dopo la culminazione. La sera del 
30 novembre rividi il Trivio novamente in posizione assai 
eccentrica, e mi parve che fosse notabilmente accentuato. 
Una settimana più tardi, essendo la latitudine del centro 
scesa a — 2°, malgrado l’aria assai tremula, il Trivio era 
evidentissimo ed il suo aumento di tono fu d’allora in poi 
permanente. La macchia apparve nettamente definita dal 
l’incontro delle tre vie maestre di cui parlavamo poc’anzi. 
Tanto l’Orco, quanto lo Stige e il Cerbero, presso il loro 
punto d’incontro s’allargano a tromba, e i loro lembi si rac 
cordano. Il lembo sud dell’Orco si raccorda col lembo sud 
del Cerbero, il lembo nord del Cerbero col lembo occiden 
tale dello Stige e finalmente il lembo orientale dello Stige 
col settentrionale dell’Orco. La regione triangolare in cui 
tali raccordamene accadono, è precisamente il Trivio, sog 
getto a variare di tono, come i canali che gli danno origine. 
84. Delle tre fasce massime uscenti dal Trivio, l’Orco è 
senza dubbio la più interessante, e le cose viste in questo 
canale furono narrate al § 74. Qui aggiungerò come tal 
volta la geminazione embrionale dell’Orco sembrasse esten 
dersi a tutto il corpo centrale del Trivio. Il fenomeno rice 
veva dal mio occhio un’interpretazione assai semplice. Il 
lembo inferiore dell’Orco, nel punto di raccordamento col 
lembo sinistro dello Stige, mostrava anche una continua 
zione rettilinea, inoltrantesi di qualche poco entro il nucleo 
del Trivio. Ciò nasceva senza dubbio da qualche granello 
più scuro collocato entro il Trivio e sensibilmente allineato 
col lembo inferiore dell’Orco. In altre parole, non era un 
raddoppiamento della grande macchia, come taluni osserva-