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IX. - Gransirte ed Eliade.
95. La più estesa e caratteristica fra le macchie di Marte,
la Gransirte, fu, durante il periodo delle mie osservazioni,
sede di vari fenomeni, alcuni concernenti il contorno della
macchia stessa, altri le relazioni di tono fra le sue diverse
parti. Quantunque la Gransirte s’identificasse benissimo fin
dal giugno, nel disco di 6 ", pure la vera conformazione delle
sue sponde, specialmente delle più floreali, non fu potuta
riconoscere prima del luglio (В = — 15°). Fu allora visto
il punto ove la Gransirte finisce e comincia la Rilosirte,
contrassegnato da un rigonfiamento assai oscuro, che sembrò
andasse, in seguito, restringendosi. Dei due margini laterali
della Gransirte, quello a sinistra era inferiormente convesso
e superiormente concavo; di più, inferiormente assai più ca
rico che in alto. Compresi il motivo di quest’apparenza, nei
primi di gennaio, allorquando mi accorsi che la linea assai
marcata non era il vero profilo della Gransirte, bensì un ca
naletto piuttosto corto, strettamente adagiato sulla Gransirte,
e terminato superiormente da un nodulo ombroso. In rari
intervalli d’aria ottima appariva, infatti, fra il canaletto ed
il vero lembo est della Gransirte, una sottilissima lingua
chiara. In questa riconobbi il promontorio d’Osiride, dise
gnato già assai largo da Dawes nel 1864 e da Schiaparelli
nel 1877, mentre il canaletto ed il punto oscuro soprappo
stogli erano, senza dubbio, identici, quello al Repente e questo
al lago Meride di Schiaparelli. Atteso il parziale offusca
mento intervenuto dal 1877 in qua nel promontorio d’Osi
ride, il Repente è ora per lo più irriconoscibile come linea
a sè, e confondendosi con la Gransirte, le aggiunge dalla
parte d’oriente come una piccola gobba, assai graziosa.
96. Le relazioni di tono fra le diverse parti della Gran
sirte furono le seguenti. Rei luglio sembrò che una zona
chiara limitasse la Gransirte al sud. La linea confine fra