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sivi stadi della rotazione di Marte. Sono due categorie di
fenomeni, abbastanza generali, che meritano d’esser prese
in speciale considerazione. Fra essi e l’ipotesi che fa dei
canali vere linee fìsiche vi è, come vedremo fra poco, decisa
contraddizione. Ammessa la quale, non resta che riguardare
i canali come residui visibili, e rettificati dall’occhio, di
strisce molto più larghe, parzialmente cancellate. In altre
parole, l’ordinamento delle macchie di Marte in larghe strisce
è fenomeno generale sopra tutta la superfìcie del pianeta.
Mentre però molte di queste strisce si lasciano sempre scor
gere su tutta la loro larghezza, di moltissime altre il telescopio
attuale non è capace di farci avvertir altro che sottilissime
linee d’ombra, attraversanti le strisce in senso longitudinale.
103. Se i canali fossero vere linee tracciate sopra Marte,
come a dire fiumi, o lesioni, o valli vegetanti, o correnti
marine leggermente colorate, ecc. ecc., converrebbe in primo
luogo che si facessero sempre più cospicui, man mano che la
distanza del pianeta diminuisce, raggiungessero la loro mag
giore visibilità nei giorni prossimi all’opposizione, nei quali
la distanza è minima, e ricominciassero poscia a perdere di
evidenza, a misura che il pianeta si allontana. Ora, una tale
aspettativa è in contraddizione con quello che realmente si
osserva. Il confronto fra gli aspetti delle medesime linee in
epoche diverse, esposto in diversi luoghi dei capitoli prece
denti, conduce al risultato riassuntivo che dal luglio 1896
al febbraio 1897 le linee di Marte non sembrarono in media
nè guadagnare, nè perdere nel loro grado di visibilità. Pa
recchi canali furono abbastanza facili già in luglio, sopra
un disco di 7". In dicembre, essendo il diametro del disco
salito a 17", avrebbero dovuto diventare magnifici: conser
vavano invece la modesta apparenza del luglio, e taluno
pareva perfino diminuito. Molti canali che nel disco massimo
di dicembre parvero sottilissimi, in febbraio, ridotto il disco a
metà, eran facili e sembravano ingranditi. In quest’ultimo
fenomeno potè influire la grande tranquillità atmosferica che
accompagnò le osservazioni vespertine del febbraio. Ma certa