Full text: Marte nel 1896-97

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assai modesto e, quasi direi, embrionale. Il lettore avrà, nel 
corso della mia descrizione, notato come spesso i canali più 
grossi si presentassero coi lembi più carichi della parte cen 
trale. In ciò io ravvisai un principio di quelle geminazioni 
che tanto meravigliosamente si svolsero nel 1882, sotto gli 
occhi di Scliiaparelli. In queU’anno, memorabile per l’areo- 
grafia, le distanze fra le linee componenti una geminazione 
furono straordinariamente forti, e valsero, secondo il nostro 
modo d’interpretazione, a fornire un’idea delFamplitudine 
delle fasce-madri. L’avere, ad esempio, constatato, allora, una 
distanza di circa 10° fra le due linee dell’Eufrate, c’inse 
gna essere l’Eufrate un sistema di macchie assai deboli, 
aggruppate lungo una striscia larga 10° almeno. 
Le geminazioni sono dunque fenomeni ottici che si pro 
ducono entro le fasce-madri in virtù delle stesse leggi di 
coordinamento fisiologico che danno luogo ai canali semplici. 
E siccome le fasce-madri non hanno essenza diversa da quella 
delle altre strisce del pianeta, accade che anche queste ul 
time si presentino talora geminate. Nel 1890, per citarne 
qui l’esempio più bello, si assistè alla geminazione del golfo 
Sabeo. Di questa splendida fra le strisce oscure di Marte, non 
rimasero in vista che i margini (*). Quest’apparizione nuova 
fu subito interpretata, giacché entro le due linee visibili 
(curiosamente rettificate dall’occhio) la memoria dell’osser 
vatore ricostruì tutto il corpo della macchia, temporanea 
mente cancellato. Eguale facilità ci offre oggi, riconosciuta 
resistenza delle fasce-madri, l’interpretazione di tutte le altre 
duplicità osservabili nelle linee di Marte. 
108. Per tal modo, nessuno più dei fenomeni mostrati dai 
canali di Marte resta per noi inesplicabile. Per risolvere tutte 
le difficoltà inerenti a questo studio, è bastato tener sempre 
presente il principio suggerito dall’analogia lunare, secondo 
racchiusa una regione (Eden), che vedemmo (§ 48) nereggiare nella 
obliquità. Hiddekel e Gehon sono, dunque, due linee rimaste oscure nel 
rischiaramento d’ una medesima regione. 
(') Vedi Flammariox, Mars, pag. 568.
	        
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