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frazione assai prossima all’unità, e per ora indeterminata, e
risulterà che per passare dalla direzione f x f\ alla nc, ossia
alla vera direzione della callotta, conviene diminuire la
lettura P 0 di una quantità dP 0 data dalla equazione
1 ) sin dP 0 — ~ ~ cos 2 ( C — P 0 )
Siano ora
P — P 0 — dP 0 il vero angolo di posizione della macchia
bianca
p l’angolo di posizione del polo sud, che si suppone dato,
ormai, senza errore sensibile, dall’effemeride
6 ) la longitudine areografìca ) , , . . ..
^ „ del centro del disco
B la latitudine areografìca )
9 la longitudine areografìca ) , . , .
„ , ~ , i della macchia bianca
1 la distanza sud-polare )
e sussisterà per ogni misura di P 0 una equazione della forma
2 )
„ sm co b cos co . a
P — p — 1 cos 6 — -—— >. sin 6
cos B ' cos B
La quantità v che entra nell’espressione di dP 0 non è
che il seno della distanza angolare areocentrica della macchia
bianca dalla Terra, e si ha approssimativamente
3) v cos B — sin 1 sin B cos (9 — co)
da cui si vede differire fra loro v e cos B d’una quantità del
secondo ordine. Si potrebbe in prima approssimazione, attesa
la piccolezza di B, partir dall’ipotesi v — 1, ma il processo
è ancora più rapido partendo da v = cos B. Trovati così 9
e in prima approssimazione, si calcola v dalla 3), e sosti
tuitala nella 1 ), si ottengono i valori definitivi dei termini
cogniti delle equazioni 2 ).
Le nostre misure furono fatte di mattina, a cielo forte
mente lucido, allorché non v’era a temere nessuna disparità
d’irradiazione fra il lembo circolare e il terminatore. Perciò
nella 1 ) non abbiamo introdótto il coefficiente d’amplifica
zione della fase, di cui parlammo nel capitolo precedente.
Che se l’introduzione di codesto fattore fosse stata ritenuta
necessaria, le diverse ipotesi, successivamente fatte circa il