Full text: Marte nel 1896-97

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cesso dei minimi quadrati, si ottengono le seguenti equazioni 
normali: 
+ 15. 019Xcos 0 — 1.997 X sin 9 = + 81. 558 
— 1. 997 X cos 9 + 15. 899 X sin 9 = + 46. 500 
da cui 9 = 31. 8 ± 2. 9 
X== 7.0 ±0.4 
ove gli errori probabili sono calcolati in base ai residui 
scritti, nel precedente quadro, a destra di ciascun’equazione. 
Dai medesimi residui risulta pure che l’errore probabile di 
una puntata sulla macchia bianca è da ritenersi, nel nostro 
caso, — ± 1°.4. Inoltre il numero dei residui positivi è così 
poco diverso da quello dei negativi, che possiamo ritener 
confermata a posteriori l’ipotesi della nessuna amplificazione 
della fase oscura, nelle misure diurne. 
11. Dalla nostra determinazione risultan dunque, pel centro 
della callotta bianca nel giugno 1896 le coordinate areogra- 
fìche seguenti: 
Longitudine da Aryn = 31°.8 
Distanza dal polo sud = 7°.0 
Ora, del centro dell’antica callotta, estintasi nel 1894, si 
erano determinate, in base a undici serie di misure, fatte 
dal 1830 al 1894, le coordinate: 
Longitudine da Aryn = 34°.4 
Distanza dal polo sud= 5°.0 
La differenza di posizione fra la vecchia e la nuova callotta 
risulta così piccola, da poterla senz’altro ritenere come pra 
ticamente nulla. Dalle nostre misure del 1896 apprendiamo, 
dunque, la nuova callotta essere riapparsa nel medesimo 
posto ove dimorò l’antica. Fin qui Linsser, Schiaparelli, 
Lohse ed altri avevano potuto dimostrare che «allorché la 
macchia polare australe è ridotta alla minima estensione, 
conserva sempre, a un dipresso, il medesimo luogo sopra 
la superfìcie del pianeta, nelle diverse opposizioni» (Schiapa-
	        
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